
Ecco le mie 10 domande della #toptenanswer #quattrochiacchiereconlautore.
1.Da cosa trai ispirazione per quanto riguarda la stesura dei tuoi romanzi?
Da tutto. Ogni persona incontrata, ogni situazione vissuta, ogni libro letto o film visto può servire la scintilla per una nuova storia.
2.Due pregi e due difetti di Giulia la protagonista del tuo ultimo libro.
Irrisolta e cinica ma anche intensa e intelligente.
3.Su una scala da 1 a 10 in quanto ti rivedi in Giulia?
Non più di un tre.
4.Cosa ne pensi riguardo le crisi matrimoniali? Più che giusto è lecito tradire il proprio marito se ci si sente soffocati dalla relazione?
È un argomento complesso. Spesso il tradimento rivela un malessere e una crisi già in atto ma non è sempre detto. Nel romanzo la situazione è complicata. Giulia non si può separare e per questo la sua capacità di giudizio e di decisione sono inquinate da una famiglia e da una educazione che non ammette ripensamenti.
5."Sulla sedia sbagliata" è il primo romanzo che hai pubblicato, puoi dirci che cosa hai provato quando ti hanno comunicato che l'avrebbero pubblicato?
Una grande gioia. Quello è stato uno dei giorni più belli della mia vita.
6.Quanto tempo ci metti e come riesci a "liberarti" del personaggi dell'ultimo libro e a tuffarti in una nuova storia con nuovi protagonisti?
Di solito la liberazione dai personaggi indica che il romanzo è terminato e mi lascia libera di tuffarmi in una nuova storia. La fine rappresenta la nuova partenza, il nuovo inizio e nuove emozioni.
7.Una citazione di un libro che ti rappresenta.
Ride delle cicatrici chi non ha mai provato una ferita. (Romeo e Giulietta)
8.Il tuo ultimo libro è "L'amore addosso" titolo più che esaustivo... ma a proposito di Amore cosa ne pensi a riguardo?
Penso la cosa più semplice. L’amore semplicemente muove tutto.
9.Hai già qualche idea per un'altra storia?
A ottobre uscirà il mio primo romanzo per ragazzi, “Il cacciatore di microbi”.
Scrivere è la cosa che so fare meglio, quella più naturale anche se mi considero più che altro una narratrice. Credo nella trama, nella struttura dei personaggi e nella costruzione del colpo di scena. Per me è fondamentale che il lettore resti ipnotizzato dal mio racconto. Poi, sono felice, di veicolare anche tematiche di cui si parla poco. Questo è quello che amo del mio lavoro.
Ringrazio tantissimo Sara per aver risposto alle nostre domande! A presto, con una nuova intervista letteraria!
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