INTERVISTA A FEDERICA AURIEMMA "IL DIARIO DELLE COSE IMPROBABILI"

 



Buongiorno amici! Oggi iniziamo bene la giornata con la presentazione di una nuova autrice.
Sto parlando di Federica Auriemme e del suo "Il diario delle cose improbabili".

Cosa mi ha colpito di questa storia?
-La cover, la trovo molto graziosa e mi piace il font usato per il titolo.
-La sinossi, che non so perché mi ricorda un po' "orgoglio e pregiudizio" e l'incessante desiderio, di uno dei genitori, di dover accasare a tutti i costi la figlia, con un buon partito.

Benvenuti nell'Inghilterra del 1851!



Lylian ha diciassette anni, ama leggere ed è totalmente impreparata alla vita di società. Alla morte di suo zio, il Signor Morris, Lylian si imbatte in suo cugino, Ian Hunter, un giovane avvenente, che erediterà le proprietà della famiglia Morris e un giorno anche la sua, a causa di particolari vincoli parentali. Spronata dalla madre, Lylian deve cercare un buon partito da sposare; la madre preferirebbe il Signor Hunter, nonostante ci siano dei dissapori tra i due ragazzi, ma Lylian decide di presentarsi attraente solo per il suo amico d’infanzia Charles Wright, arrivato da poco a Watford, dopo un breve soggiorno a Londra, con un enorme segreto da proteggere e un regalo per lei: un diario dove lei raccoglie i suoi racconti.

Durante il ballo organizzato da alcuni vicini, Lylian debutta in società e la sua reputazione viene compromessa a causa di un incidente che determinerà una conseguenza inspiegabile: il suo diario è magico.


Intenzionata a scoprire la verità, Lylian affronterà i propri timori, le ingiurie della società, e tra dichiarazioni e segreti da proteggere, riuscirà a trovare infine il vero amore.


 

1.     Ciao Federica e benvenuta su Living among the books! Ti va di raccontarci com’è nato “Il diario delle cose improbabili”?

Ciao a tutti, sono Federica o su instagram @teporedellestorie! È un piacere essere qui su questo fantastico blog! ‘Il diario delle cose improbabili’ è il mio primo libro (ce ne sono altri in cantiere ma ne parleremo poi) ed è nato grazie alla mia grande passione per la letteratura inglese. Per l’epoca della Reggenza (o regency) e per quella vittoriana sono davvero impazzita. Ancora oggi non mi so spiegare cosa mi affascina davvero di questi due periodi storici molto vicini, saranno gli abiti lunghi, i romantici balli, l’ironia dei romanzi di Jane Austen, la critica sociale di Charles Dickens, le donne coraggiose delle sorelle Brontë o la fantasia di Lewis Carroll, davvero non saprei… però tutto ciò ha influito sulla storia che ho scritto. E pensare che all’inizio nella mia testa c’era solo l’immagine di una ragazza che leggeva e scriveva un diario appoggiata a un albero!

 

 

2.                A proposito di diario… ne possiedi (o possedevi) uno?

Di diari ne ho sempre avuti molti, scrivevo nelle prime pagine con molta determinazione per poi stancarmene poco dopo. Sarà perché a un certo punto lo usavo più come uno sfogo e non come un atto creativo, e più vedevo quelle pagine intrise di dilemmi adolescenziali, più mi dicevo che dovevo reagire, non su carta, ma nella vita vera. Credo che questo mio rapporto amore/odio con i miei diari io lo abbia trasmesso (e me ne accorgo solo ora, grazie per la domanda!) in questa storia dato che ‘il diario delle cose improbabili’ rivela qualcosa di straordinario che strappa la monotonia dalla vita della mia protagonista. Al momento non ho un vero diario, ho note del telefono o piccoli taccuini su cui appunto idee, immagini e frasi per storie che verranno. Mi piace pensare che sono dei diari che non raccontano un passato ma storie future.

 

 

3.                Lylian è la protagonista del romanzo, la quale deve fare il suo debutto in società e trovare un buon partito da sposare. Sapresti dirci due pregi e due difetti di Lylian?

Preferisco partire dai difetti perché, purtroppo, saltano subito all’occhio. Lylian non è per niente paziente e in questo suo lato mi ci rivedo fin troppo! Vuole che tutto fili liscio come in una favola senza però doversi scontrare con tutti gli ostacoli presenti in ogni storia. Poi capirà che solo affrontandoli arriverà al lieto fine.

È spontanea, questa caratteristica la voglio aggiungere sia come difetto che qualità, è un bene essere spontanei (perché significa essere sinceri e leali) ma purtroppo si rivela anche ingenua e davanti a chi nasconde una natura ambigua è sempre un male.

Lylian è romantica verso ogni cosa e persona, crede che il mondo sia meraviglioso e che ci siano infinite possibilità, ed è per questo motivo che ogni volta che si scontra con la realtà ne rimane delusa, perché lei continua a crederci e preferisce una delusione in più alla rassegnazione.

 

 

4.                La scena che ti è sembrata più difficile da scrivere.

La scena più difficile credo sia stata la fine, non per la complessità del finale, ma per i miei sentimenti. Non ero ancora pronta a lasciare quella storia e le ultime pagine le ho scritte piangendo (quindi maggiore difficoltà perché non vedevo bene la tastiera!).

 

 

5.                Ian Hunter e Charles Wright sembrano essere molto diversi tra loro, eppure in un primo momento entrambi sembrano contendersi Lylian. La madre della ragazza tifa per il signor Hunter, mentre la nostra protagonista decide di rendersi attraente solo agli occhi di Charles.
Cosa dobbiamo aspettarci dai due? E tu sei più team #Ian o #Charles?

Beh… questa è la domanda più difficile di questa intervista. Parlare di Ian e Charles senza dire troppo sulla loro natura è difficile. Più che altro c’è da chiedersi: perché la madre tifa per il signor Hunter e non per Charles?  Eppure Charles lo conosce da tanto tempo… come mai questa scelta? Solo per una questione economica?

E comunque io tifo entrambi per aspetti diversi ma non posso dire di più sennò è SPOILER!

 

 

6.                Ti viene data la possibilità di essere catapultata nell’Inghilterra del 1851, quella della tua storia. Sei dentro il tuo romanzo, proprio la sera del ballo organizzato dai vicini, cosa combineresti?

Parteciperei a tutti i balli ‘persino se il cavaliere è appena passabile’ (chi coglie la citazione?), flirterei un po’ e probabilmente mi divertirei più di Lylian!

 

 

7.                Due buone ragioni per leggere “Il diario delle cose improbabili”.

‘Il diario delle cose improbabili’ è indicato per chi:

·         ha voglia di un viaggio nel passato e del buon romanticismo;

·         e per chi crede che ci sia di più della realtà che conosciamo.

Però ATTENZIONE! Ha un effetto collaterale: spezzare la monotonia di tutti i giorni! 

 

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