RECENSIONE "Francis" di Loputyn - TOP OF THE COMICS

Da qualche anno ormai, il panorama del fumetto italiano sta vivendo un periodo che potremmo considerare una nuova rinascita.
Se prima gli albi più in voga e ricercati erano i manga e i fumetti americani, oramai sempre più persone vanno alla ricerca e iniziano ad apprezzare i prodotti nostrani e, conseguentemente, spuntano nel panorama fumettistico vere e proprie perle nascoste.
Tra queste, forse una delle più seguite per tutti gli amanti del gotico vittoriano, è senza dubbio Jessica Cioffi, in arte Loputyn.
Questa giovanissima ragazza ha esordito nientemeno che con la Shockdom, con il suo “Cotton tales”, primo e unico albo di una storia che, purtroppo, al momento è rimasta inconclusa.

Oggi però non voglio parlarvi di questo suo primo lavoro, bensì di un albo autoconclusivo, a mio parere davvero molto bello e che, rispetto a “Cotton tales” risulta, a mio parere, più godibile e interessante per la particolarità della storia: sto parlando di “Francis”.


La trama è semplice e allo stesso tempo intrigante: In un bosco di un tempo e luogo indefinito, un clan di streghe si prepara ad eleggere la nuova capoclan. A sfidarsi saranno due streghe, amiche fra loro, ovvero Camelia, una strega dedita al lavoro e molto dotata, e Metillia, che al contrario ama far baldoria e non si preoccupa di adempiere ai suoi doveri.
Proprio quest’ultima, alla vigilia del giorno della sfida, si trova davanti la triste realtà dei fatti: a differenza di Camelia, non ha preparato nulla nel mese concessole e la sconfitta è praticamente assicurata. Presa dal panico decide di rubare il grimorio dell’attuale capo clan ed evocare uno spirito che possa aiutarla, ovvero Francis, uno spirito volpe che però sin da subito si rivelerà svogliato e dedito agli imbrogli, che trascinerà Camelia nel baratro dell’oscurità in cui si trovava già in bilico.

Non vi dirò come finisce, per evitare di rovinarvi il finale, ma sappiate che terminata la lettura proverete un senso di vuoto e che bramerete di saperne di più. Questo perché i due personaggi principali sono accattivanti, ben costruiti e nonostante la storia sia molto breve, alla fine finirete per affezionarvi a loro.
Le tavole di questa graphic novel sono, come ogni lavoro di Loputyn, delle vere e proprie opere d’arte: la delicatezza della matita, i tenui giochi di colore degli acquerelli e quello stile merlettato ed etereo dei personaggi, simili a bambole di porcellana, rendono ogni singola tavola un capolavoro.

In definitiva, se amate lo stile gotico e le storie esoteriche con delle tinte un po’ dark vi piacerà sicuramente e di certo, se amate come me prendere spunto per migliorare nel disegno, troverete ottime tavole che vi faranno brillare gli occhi dallo stupore.



Lettura quindi, tutto sommato, consigliata, sebbene alla fine vi chiederete se non avrebbe potuto concludere con un secondo volume.

Avete mai letto qualcosa di Loputyn?
Spero che la recensione vi sia piaciuta, un bacio e alla prossima!



Commenti

Posta un commento