RECENSIONE "La profezia dell'armadillo" di Zerocalcare - TOP OF THE COMICS

Scrivere una recensione è sempre difficile. Un po’ perché si ha la paura di non esprimere a pieno quello che si è provato, un po’ perché si deve riuscire nella difficile impresa di suscitare interesse in chi legge senza anticipare nulla. Se poi si sta cercando di recensire un mostro sacro come Zerocalcare... beh, diciamo che ero meno preoccupata per l’esame della patente (e in quel caso, giusto perché lo sappiate, non ho dormito per svariati giorni!).


“Si chiama “profezia dell’armadillo” qualsiasi previsione ottimistica fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli. Amen.”



Zerocalcare è un ragazzo romano (di Rebibbia, sono sicura che ci terrebbe a sottolineare) classe 1983 che, a ventinove anni, ha pubblicato “La profezia dell’armadillo”, la sua prima opera che ben presto lo avrebbe consacrato tra i fumettisti italiani più promettenti e amati... se penso che io alla sua età sono qui a scrivere recensioni mentre faccio zapping su netflix e ascolto l’ultima canzone di Giorgio Vanni mi sento un po’ male.
Questa graphic novel ha subito colpito il pubblico per svariati motivi ma, prima di scoprirli, lasciate che vi spieghi brevemente la trama:

Dal momento in cui Zerocalcare, che è sempre o quasi protagonista delle sue graphic novel, viene a sapere della morte di Camille, una sua vecchia amica nonché primo amore, rivive una serie di momenti della sua vita, inframmezzando flaskback alla sua vita quotidiana, in un susseguirsi di scene che, inizialmente, sembrano slegate fra loro ma che alla fine compongono una storia completa e piena di sfaccettature.

I motivi, vi dicevo, per cui questa storia riesce a conquistare tutti, sono sopratutto legati al modo in cui è raccontata. Il tema centrale infatti non è dei più felici ma la semplice ironia dell’autore riesce a strapparci molti sorrisi e risate, sopratutto se, come me, siete figli degli anni novanta.
Non riuscirete a fare a meno di ritrovarvi in Zerocalcare mentre cerca di spiegare alla madre come usare internet, o di ridere del fatto che anche voi, come lui, avete passato i vostri momenti da “adolescente alternativo” e di certo vi sentirete vicini al protagonista quando, con la sua solita ironia, racconta la tragedia di essere “adulti” senza sentircisi davvero.
Di recente è stato anche prodotto il film (che ancora non sono andata a vedere... disonore su di me, disonore sulla mia mucca...) ma, dal trailer, sembra molto fedele all’opera originale.

Non starò qui a spoilerarvi nulla, perché credo che “La profezia dell’armadillo” sia una storia che va vissuta a poco a poco, scoprendola pagina dopo pagina, quindi mi limiterò a darvi le mie impressioni.

Mi sono avvicinata a Zerocalcare grazie a questa graphic novel e, anche se non credo sia la sua opera migliore (al momento, anche se non le ho lette tutte, direi che “Dimentica il mio nome” stia una spanna sopra... fatemi sapere se vi va di leggerne la recensione!), ma di certo è la migliore per cominciare a conoscerlo. Grazie a questa storia scopriamo la vita dell’autore/protagonista a tutto tondo, vengono presentati i personaggi che si ripresenteranno in tutte le sue opere successive e delineati i rapporti che intercorrono tra loro.
Alla fine la storia spara dei colpi dritti al cuore e viene subito voglia di rileggerla, perché alla fine, in un modo o nell’altro, ci si rende conto che quella storia racconta anche di noi e, come troviamo scritto nel retro nell’albo:
Ricordati sempre di ricordare”.


Il voto per questa meraviglia è:



Spero che la recensione vi sia piaciuta. Un bacio e alla prossima lettura!


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