BLOG TOUR "OLTRE LE PAURE, TE" di Ilenia Bernardini - INTERVISTA


Buona domenica lettori! In questi giorni diversi blog stanno ospitando le tappe del blogtour del nuovo romanzo di Ilenia Bernardini OLTRE LE PAURE, TE.
Nel banner trovate i nomi dei siti e le rispettive tematiche trattate. Oggi ospitiamo su LIVING AMONG THE BOOKS l'autrice! Conosciamo meglio Ilenia, un'autrice a mio avviso umile e disponibile e anche molto simpatica.



Quando è nata la tua passione per la scrittura?
La passione per la scrittura nasce praticamente insieme all’amore per la lettura. La maestra Luana (che penso ringrazierò a vita e anche oltre) istituì l’ora di lettura: dopo l’ora di pranzo in mensa, avevamo a disposizione sessanta minuti per leggere. Un angolino dell’aula era stato coperto con una moquette verde, ogni alunno aveva portato un cuscinetto da utilizzare. In seconda elementare, quindi, mi avvicinai alla lettura e scoprì la mia maledizione: porca miseria, ho iniziato a leggere veloce! Non riesco proprio a prendere con comodo un libro, lo divoro. All’epoca, la maestra Luana fece comprare i libri della Battello a Vapore… neanche a dirlo, nel giro di poco li avevo finiti tutti! Così, disperata, la maestra mi disse di usare quell’ora per mettere su carta quelle storie che avrei voluto leggere. Consiglio che ho sfruttato fino alla terza media, spaziando tra racconti avventurosi che “Indiana Jones scansati!” fino ai diari alla Bridget Jones fatti di intrecci tra realtà e fantasia. Poi sono arrivate le superiori e, con loro, le mie diecimila insicurezze. Non mi sentivo mai all’altezza di niente, così ho fatto quella che mi sembrava la scelta più facile: mollare tutto. Solo a marzo 2016 (non vorrete mica anche giorno e ora?! :P), spinta dalla mia migliore amica, ho ripreso a mettere le emozioni su carta!


Qual è stata la tua fonte di ispirazione per questa storia?
Non mi sono ispirata a nulla, devo essere sincera. Mentre scrivevo la storia di Chuck e Blair, la figura di Anne mi è apparsa così come l’avete conosciuta. Una donna forte, ma a pezzi psicologicamente. Una donna che sa essere un punto di riferimento per gli altri, ma che non sa mettere fine al suo dolore. Inizialmente, non avevo previsto Matt… ma ha iniziato a far casino per farsi notare, finchè non l’ho messo a fuoco. Vicino a Anne, con quello che sta vivendo, non poteva esserci un’anima tranquilla, una persona che non avesse conosciuto da vicino l’inferno. Il fatto di credere nell’amore, quello vero, quello forte, quello in grado di curare ogni ferita, ha fatto il resto.


Due pregi e due difetti di Matt, il nostro protagonista maschile.
Urca… faccio presente che mentre sto scrivendo questa risposta, sulla mia testa pende una minaccia da parte di Stefania, la moglie non di carta di Matt!! Lei dice che Matt è perfetto, esattamente così com’è… ma non è vero, qualche difetto lo ha anche lui! È testardo come un mulo. Crede di non meritare l’amore, di essere profondamente sbagliato per via delle cicatrici che ornano la sua anima. Deve sbattere contro un muro, per poter capire le cose, nonostante l’intero universo gliele stia urlando. Ed è uno da tutto o niente, le sfumature non fanno per lui. Di contro, Matt è una persona di cuore, pronto a battersi per le persone che ama, per quelle più deboli. È una di quelle personalità che ammiri e invidi, perché si dona interamente, anche se questo potrebbe ferirlo. È un sognatore disilluso, ma non smette comunque di credere di poter fare di più, di ottenere di più. È leale, è uno che mantiene la parola data. Devo fermarmi vero? Eheh


Su una scala da 1 a 5 in quanto ti rivedi nella protagonista e perché?
Sarò sincera… Mi rivedo molto di più in Blair, protagonista di “Amore dietro le quinte”, che in Anne. Non ho perso quello che ha perso lei e, detto tra noi, spero non succeda prima di altri 50 anni! Mi rivedo nelle sue paure, quello sì. Paura di andare avanti, paura di affrontare un futuro che non è minimamente vicino a quello desiderato. Paura di dover scendere a compromessi tra sogni e realtà. Combattere contro queste paure non è facile, ci vuole un gran coraggio, perché sai cosa stai perdendo, cosa non otterrai… e non sempre hai il coraggio di vedere il bicchiere mezzo pieno, di trovare una seconda strada verso la felicità. Quindi direi che mi rivedo, mmm… un 2!


Se potessi descriverti con un personaggio della grande letteratura italiana quale sceglieresti e perché?
Allora… Dovete sapere che state leggendo le risposte di una persona che fa ancora fatica a definirsi autrice, figuratevi se riesco a paragonarmi a qualcuno di grande della letturatura italiana!!! Non sono minimamente degna di poter scomodare un autore che ha fatto la storia, e non è la mia insicurezza che parla, almeno non questa volta. Sono ancora troppo acerba per poter fare paragoni, ho appena iniziato. Davanti a me c’è una strada in salita, con una pendenza mostruosa. Devo solo continuare a scrivere, a studiare, a leggere. Accettare le critiche e utilizzarle come metodo di insegnamento. Magari, tra qualche anno, la risposta potrà essere diversa, anche se sono convinta che non sia l’autore stesso a doversi paragonare ad altri autori… è il lettore l’unico giudice in grado di farlo. Leggendo le parole che un autore scrive, il lettore può permettersi di fare paragoni!


Due buone ragioni per leggere OLTRE LE PAURE, TE.
Io sono incapace di vendermi, di fare propaganda… soprattutto perché in primis sono una lettrice. Odio quando gli autori parlano dei propri libri come se fossero l’ottava meraviglia del mondo. Perché, 9 volte su dieci, quegli stessi capolavori dichiarati non riescono a toccare l’anima. Quindi, non ho vere ragioni da dichiarare per cui leggere il mio romanzo… posso solo dirvi cosa potete trovare tra le righe di “Oltre le paure, Te”.
È una storia di dolore. Il dolore quello che taglia le gambe, che ti toglie il respiro come un pugno nello stomaco. Ma parla anche di coraggio: da parte di Anne, nel prendere il dolore in mano e cercare di metterlo da parte, toglierlo di mezzo per poter raggiungere la serenità. Coraggio da parte di Matt, nel superare le proprie convinzioni, nel vietare alle cicatrici del passato di fargli vivere il presente. Senza dimenticare l’elemento principale. L’amore. Un amore disarmante, che rompe gli argini, dilaga nelle loro vite e cerca di allontanare il dolore. Un amore totalizzante, fatto di tocchi, di sguardi, di abbracci. Un amore che non riguarda solo due persone, ma intere famiglie. Ecco.. almeno questo è quello che vedo io nella mia storia!


Cosa rappresenta per te il mondo della scrittura? Raccontaci un po' di Ilenia
Non è facile spiegarvi cosa rappresenti per me la scrittura… non è facile soprattutto perché non ci si può fermare al solo gesto di scrivere, ma bisogna inglobare tutto il resto.
Scrivere è come prendere una tachipirina quando si ha la febbre. Prendere carta e penna, o mettere il pc sulle gambe e aprire word, ha la forza di curare quelle ferite dell’anima. Davanti a un foglio la realtà non ha peso, non mi può schiacciare. Non può farmi soffrire per le mancanze, le insicurezze. È come se, davanti al foglio bianco, fossi Clark kent ed entrassi nella cabina telefonica. Mi trasformo. Lascio che le mani trovino la soluzione al problema. Poco importa se lo faccio per un personaggio inventato. Mi immedesimo nei suoi panni, lotto e soffro con lui, ma arrivo ad avere un lieto fine. Perché ognuno di noi se lo merita.
Ma il mondo della scrittura è fatto di tanto altro. Doversi confrontare con le persone, altri autori, blogger, lettori, case editrici. Per me, Miss “non valgo neanche un’unghia incarnita rispetto agli altri”, è la cosa più difficile. Quando poi, nel mondo dell’editoria italiana, ogni giorno si fa polemica, è difficile stare bene e voler continuare. Sappiamo tutti (e non ho problemi a nascondermi dietro a un dito) che, in Italia, non esiste meritocrazia. Sappiamo che si fanno polemiche perché “Ehi, il vittimismo vende!”. Vediamo autori che si creano dei personaggi, per fare i grandi, perché così ti fai notare. Poi arriva il lettore, quei pochi che non seguono le mode, che non stanno dietro al personaggio, e non trovano niente di grande nella storia pubblicata. Leggiamo di blogger insultate, minacciate di denuncia, solo perché hanno avuto l’ardire di giudicare male un libro. Ci sono tanti, troppi autori che non conoscono il significato di paroli importanti: Umiltà, Rispetto, Educazione.

Ed ecco perché litigo perennemente con la scrittura… se da una parte ci sono le mani che fremono per mettere nero su bianco una nuova storia, dall’altra c’è lo scoramento di dover far parte di questo mondo, con la consapevolezza di non voler diventare una persona diversa da quella che sono. Scrivo perché amo farlo, perché sento di avere qualcosa da dire. Scrivo senza guardare a cosa vende, senza puntare a un guadagno facile. Probabilmente sono la pecora nera di questo mondo, ma sono fiera di quello che faccio, di quello che sono.