PRESENTAZIONE "IL MARE NASCONDE LE STELLE" La storia vera di Remon.

Buongiorno amici! Oggi non vedevo l'ora di scrivere un articolo per la rubrica TALK ABOUT, che di impostato e "professionale" non ha assolutamente nulla...
Sapete, quando ho aperto il blog pensavo fosse un po' come nei film americani... la protagonista della pellicola torna a casa, dopo una giornata infernale di scuola, e la sera dedica qualche ora al PC per scrivere il suo diario virtuale, incredibilmente seguito!
Cappero, non era affatto così... perché LIVING AMONG THE BOOKS con il tempo è diventato un po' un "servizio" totalmente gratuito offerto ad autori e case editrici, come fanno tutti i booksblog!
Per me inaugurare questa nuova rubrica significa parlare di altro, poco importa se centrano o meno i libri... nulla di promozionale, solo miei pensieri!

E direi che stavolta centrano eccome i libri! Se mi seguite su Instagram (@livingamongthebooks) probabilmente avrete visto la mia presentazione inerente al mio romanzo NON GIURARE SULLA LUNA, nella biblioteca comunale del mio paese. Il progetto è stato portato avanti dall'associazione culturale FLORIDIA IN BIBLIOTECA che ha voluto inaugurare la sezione giovani con la mia presentazione (di cui magari ve ne parlo in un post a parte) e successivamente con quella di Remon.

Lo so... adesso vi starete chiedendo "Ma chi è Remon?"
Remon è il ragazzo che vedete in foto (giuro non ci siamo messi d'accordo, ma avevamo l'abbigliamento abbinato) e probabilmente avrete già sentito parlare di lui. Ospite in diverse trasmissioni come mattino 5 o su La7, Remon ha raccontato la sua storia; copto cristiano, uno dei ragazzi migranti sopravvissuti alle traversate e sbarcato ad Augusta, dove oggi vive affidato ad una famiglia. Il ragazzo è il protagonista del romanzo Il mare nasconde le stelle (Garzanti) della giornalista lucana Francesca Barra.

Il sogno di Remon è cercare la libertà. Ma è solo un ragazzo di quattordici anni e da giorni è su una barca, infreddolito e affamato. Il mare è una distesa infinita davanti a lui. Il rumore della paura è assordante in quel silenzio. Eppure Remon non si sente solo. Guarda il cielo e affida i suoi sogni alle stelle. Non sa dove è diretto. Sa bene da cosa sta fuggendo. Dal suo paese, l'Egitto. Dall'odio e dalla intolleranza che hanno cambiato la sua vita all'improvviso. Perché Remon è cristiano e non è più libero di giocare per le strade, di andare a scuola, di pregare Dio. È stato costretto a scappare senza dire addio alla sua famiglia. Nei suoi occhi, troppo giovani per aver visto già tanto dolore, rivede i momenti felici con loro: gli abbracci di sua madre, le chiacchiere con suo padre, le risate con suo fratello. Tutto ora appare così lontano. Ora che il suo viaggio è finito e una terra sconosciuta lo accoglie: l'Italia. Remon non si aspetta più nulla dal futuro. Eppure i miracoli possono accadere. Perché basta poco per sentirsi di nuovo a casa. Basta l'affetto di amici inaspettati. Basta l'appoggio di insegnanti che credono in te. Basta l'impegno e la passione per lo studio. Remon giorno dopo giorno ritrova la speranza e il coraggio di sorridere ancora. Senza dimenticare il passato. Senza dimenticare da dove viene. Ma forte di una nuova scoperta: a volte anche dal mare si può volare.


Un pomeriggio dedicato al tema dell'accoglienza, complici anche di alcuni ospiti; dei ragazzi della comunità minori Albachiara, anche loro fuggiti dalla loro terra in cerca di un futuro migliore. Toccante la testimonianza di uno di loro che ha deciso di prendere il microfono, Ikijiera Alajie, che ha parlato del suo viaggio, di quanto ad oggi per lui sia lontana Gambia (e non fisicamente parlando) e che quando pensa a FLORIDIA, il nostro paese, gli vengono in mente solo tre parole. FELICITA', SCUOLA E FUTURO.

Le loro storie sono state toccanti, quella che hanno affrontato non è stata una semplice traversata in mare, ma hanno quasi toccato la morte, ammassati in pochi metri quadrati senza cibo né altro. Centinaia di persone ed un solo bagno disponibile ed un silenzio assordante come sottofondo, perché nonostante fossero in tanti nessun aveva la forza di parlare.

Il volto di Remon parla da solo, senza che lui aggiunga altre parole e nonostante la sua giovane età è riuscito con grinta e determinazione a crearsi un futuro, combattendo contro i pregiudizi. E quasi si rimane incantati dal suo racconto, della disinvoltura con la quale ne parla e della carica che invece vi mette per lanciare il suo messaggio di sensibilizzazione.
L'ho sempre pensato... il potere delle volte va ai giovani che con la loro "ingenuità" e freschezza riescono a lanciare sfide e temi importanti su cui riflettere.

Mi premeva parlarne qui sul blog perché è impossibile non farvi conoscere questo ragazzo (che è stato in giro per le scuole a portare la sua testimonianza) e la sua storia. C'è davvero così tanto da imparare da questi vissuti ed è stato un piacere partecipare alla presentazione!

«Mi chiamo Remon. Sono un cristiano copto. Avevo quattordici anni quando sono arrivato in Italia a bordo di un barcone dall'Egitto. Da solo. Il mio viaggio in mare è iniziato il 6 luglio 2013, è durato centosessanta ore. E preferirei morire pur di non dover più compiere quel viaggio.»