Buongiorno cari booklovers! Oggi vi parlerò de "Il profumo del mosto e dei ricordi" di Alessia Coppola, edito Newton Compton, che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima grazie alla casa editrice, ma soprattutto grazie a Chiara, che mi ha offerto questa graditissima possibilità. Non potevo chiedere libro migliore per inaugurare la mia collaborazione con questo blog, considerando quanto mi sia piaciuto il romanzo, ma tranquilli, vi spiegherò i particolari tra poche righe. Buona lettura!
Titolo: Il profumo del mosto e dei ricordi
Autrice: Alessia Coppola (Italia)
Casa Editrice: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo di copertina: 10 € (Ebook 5,99 €)
Data di uscita: Giovedì 29 Marzo 2018
Genere: narrativa contemporanea, romanzi rosa
Voto personale: 8/10
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"Il profumo del mosto e dei ricordi" è un romanzo di una dolcezza unica, non solo per lo stile di scrittura dell'autrice, ma anche per i temi trattati, per la trama e per i personaggi. Si viene completamente catapultati nella storia, che coinvolge il lettore fin dalla prima pagina. Un libro che racconta di segreti familiari e di amori che partono da lontano.
"Pensai a quanto fosse imprevedibile la vita. Basta un solo evento per cambiare un intero percorso. E nonostante ci si organizzi appuntando idee su agende, smartphone o post-it lasciati in giro per la casa, la vita con la sua imprevedibilità ci coglie di sorpresa e annulla tutti i programmi."
"Il passato è un luogo di ombre, Lavinia. Non puoi cavarci niente. È come la tana di un ragno, anzi peggio, un vaso di pandora pronto a sputare fuori spettri."
Lavinia è la protagonista. È una giovane donna forte e indipendente, appassionata d'arte. Inizialmente per lei sarà difficile abituarsi alla vita di campagna, avendo sempre vissuto in città, ma, con l'aiuto degli altri abitanti della masseria, e in particolare di Alessandro, riuscirà ad apprezzarla. In questo romanzo assistiamo alla sua crescita, che la porterà a mettere in discussione le proprie certezze.
"Nel mio caso, credo fossi semplicemente selettiva e che detestassi fingere d'essere un'altra per compiacere la gente. Non sopportavo le menzogne, tantomeno scendere a compromessi."
La madre di Lavinia, Bianca, è un personaggio molto importante, seppur appaia solo nello sfondo; infatti raramente emerge in primo piano. Ha un rapporto conflittuale con la figlia, che, tra l'altro, non riesce a perdonarla per averle nascosto il nonno e le sue origini. Lavinia spera che, intraprendendo questo viaggio in Puglia, ci sarà finalmente una svolta nel loro rapporto, che potrebbe portarle o a una riappacificazione oppure alla rottura definitiva.
"Vedi, a volte la tempesta è ciò che serve per ristabilire l'ordine."
Vediamo contrapposte alla figura di Lavinia e di tutte le persone che lei, fino a quel momento, aveva conosciuto, gli abitanti di Santa Cesarea, dove il nonno aveva vissuto. Sono persone semplici, umili, ma, non per questo stupide o scontate, anzi, hanno una saggezza e una profondità tale da spiazzare non solo Lavinia, ma anche il lettore stesso. Non sono certamente la macchietta stereotipata che ci si potrebbe aspettare da dei contadini. L'amore e la passione nella terra, che Lavinia vede in quello che fanno, nella semina, nel raccolto, nella coltivazione, sono talmente tanto grandi da indurre la giovane donna a chiedersi quale sia la sua aspirazione più grande, non vedendo, nel suo amore per l'arte, un fervore simile.
"Il pregiudizio è un pessimo amico del buonsenso."
Altro personaggio sicuramente fondamentale di questo libro, su cui verte totalmente la narrazione, è Umberto, il nonno di Lavinia. Di lui mi sento solo di dire che è un personaggio che mi porterò a lungo nel cuore. Tuttavia, credo che l'ideale sarebbe scoprirlo pagina dopo pagina, con Lavinia, attraverso i racconti degli altri personaggi, quindi non mi dilungherò oltre.
"Pian piano tutto acquistava un senso, i fili smarriti del mio passato e quello di mia madre si legavano di nuovo insieme, tramite le parole di Alessandro che mi restituivano l'immagine di mio nonno. Stavo imparando a conoscerlo come non mi sarei mai aspettata. Lui non c'era più, ma era quasi vivo attraverso il ragazzo che avevo di fronte. Mi sorprese e mi rese felice sapere che avevo ereditato la passione per l'arte da Umberto. Mi sentivo parte di qualcosa, di un disegno più grande, che credevo perduto."
Bisogna soffermarsi, anche, sui luoghi, che la protagonista visita: Santa Cesarea, ma anche Firenze, seppur marginalmente. La scrittrice riesce a descrivere questi centri in modo semplice, ma diretto, rimandando a immagini chiare, che facilmente figurano nella mente del lettore. Altro luogo largamente descritto, essendo che Lavinia ci passa gran parte del romanzo, è la masseria e la campagna circostante. Questi luoghi mi hanno ricordato la casa dove viveva mio nonno e la passione che lui metteva nella coltivazione, ma anche il suo amore per noi nipoti. Questo libro è stato un viaggio alla scoperta delle radici di Lavinia, ma anche uno a riesumare i ricordi del mio passato, che in realtà potrebbe essere quello di un qualsiasi lettore.
"Non dimenticare le radici del tuo cuore e non dimenticare me.”
Naturalmente, il tema principale è quello della ricerca, che conduce Lavinia a molte nuove scoperte. È molto presente anche l'amore, inteso non solamente come relazione romantica, ma anche come affetto familiare, e come passione, attaccamento, in questo caso alla terra.
"Ebbi la sensazione di trovarmi in una situazione surreale. Nella sua stretta e nei suoi occhi scuri e profondi c'era qualcosa che mi dava l'impressione che mi conoscesse da tempo."
L'autrice ha uno stile di scrittura singolare. Non è particolarmente complesso, anzi, scorre facilmente, al tempo stesso, però, è anche piuttosto evocativo, sia di immagini che di emozioni; riesce infatti a descrivere non solo i personaggi, le vicende e i luoghi in cui sono inseriti, ma anche le emozioni e le sensazioni suscitate da questi. La scrittura ha una musicalità dolce. I dialoghi sono realistici e profondi, mostrando tutta la complessità dei personaggi.
"Non sono solo semi. Sono il principio di un sogno, quello di tuo nonno. Rappresentano l'attesa, la fatica, la passione. Non considerarli esclusivamente una minuscola parte di un processo produttivo. Misto alla terra c'è il sudore di ogni uomo o donna che, chino sotto il sole, lavora instancabilmente per raccoglierne i frutti."
Ringrazio ancora una volta la Newton Compton e Chiara per questa possibilità. Spero che abbiate apprezzato questa mia recensione e spero soprattutto che il libro vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me.
Bibliofagia_Irene
Dal più profondo, grazie. <3 <3
RispondiEliminaLo stile di Alessia è immenso, questo romanzo resterà nel mio cuore a lungo, devo recuperare il cartaceo perché deve avere un posto d'onore nella mia libreria!
RispondiEliminaP.s grazie per la partecipazione <3