PRIMA E DOPO: 3 GENERAZIONI DI DONNE A CONFRONTO - BLOGTOUR "IL LIBRO DELL'ESTATE" di Michelle Gable.

Adesso vi chiederete chi sono le due donne accanto a me e cosa centrano con il blogtour della Newton Compton per "Il libro dell'estate" di Michelle Gable.
Alla vostra sinistra trovate mia nonna, Graziella. Alla vostra destra sua figlia, ovvero mia mamma, Paola. Al centro una patata, cioè io, Chiara.

L’oceano e le rose selvatiche sulle dune fanno da cornice alla meravigliosa Cliff House.  Per la prima volta dopo anni, Bess Codman è costretta a lasciare la California e a tornare alla villa che i suoi antenati costruirono circa un secolo prima, per svuotarla in vista del triste destino che l’aspetta. Nonostante la sua reticenza, Bess deve affrontare la madre, Cissy, una donna determinata, che si rifiuta di abbandonare la dimora in cui ha sempre vissuto.  La nonna di Bess, Ruby, che scriveva sul libro dell’estate al tempo della seconda guerra mondiale, le ha sempre detto che «Cliff House è una casa di donne». 
UN ROMANZO MULTI GENERAZIONALE.
Così ho pensato a una tappa innovativa, proponendo un'intervista a Graziella e Paola, per fare un confronto di come le cose siano cambiate da generazione a generazione. Il periodo di vita che abbiamo preso in riferimento sono gli anni dell'adolescenza inoltrata (dai 15 anni in su)


  1. Com'era il rapporto con i tuoi genitori?
    GRAZIELLA: Abitavo con i nonni, mio papà è morto quando ero piccola e mia mamma mi ha lasciato dai suoi genitori perché lavorava. Non confidavo nulla a loro.
    PAOLA: Ero più legata alla mamma, quindi, quando capitava, le svelavo qualche mio piccolo segreto.
    CHIARA (IO): Il rapporto con i miei genitori è abbastanza sereno, sono piuttosto determinata e forte come carattere (anche se non si direbbe) quindi capita che ci scontriamo delle volte, ma si risolve tutto. Mi appoggiano sempre nelle mie scelte.

  2. Quante volte a settimana uscivi con i tuoi amici? Chiedevi il permesso?
    GRAZIELLA: Qualche volta andavo al cinema con il nonno. Il sabato uscivo con mia cugina.
    PAOLA: Ma uscivo?
    *vi taglio la parte in cui iniziano a discutere, la nonna forse era troppo severa*
    La piazza era il punto di riferimento, uscivo il sabato e la domenica, avevo maggiore libertà, rispetto alle ragazze di 20 prima.
    CHIARA: Non chiedo il permesso. Non sono maleducata. Ma semplicemente i miei sanno che sono una ragazza responsabile e a 17 anni non possono obbligarti a stare a casa. Quindi prima di uscire li avverto. Ovviamente se siamo nel periodo scolastico e l'indomani ho una verifica, la sera prima sto a casa. E' tutta questione di fiducia e responsabilità.

  3. Come comunicavi con le tue amiche?
    GRAZIELLA: Andavo direttamente a casa di mia cugina o dell'amica e discutevamo dell'accaduto.
    PAOLA: Usavo il telefono di casa. Il famoso mattone grigio con disco rotante. Bastava sbagliare anche un solo tasto e dovevi ricomporre il numero da capo.
    CHIARA: Note vocali su whatsapp.
  4. Quali mezzi di trasporto usavi per spostarti?
    GRAZIELLA: "A peri." *traduzione per i non siciliani: "A piedi"*. Per andare a Siracusa, in centro, prendevo l'autobus.
    PAOLA: In bicicletta, con la macchia e con il motore. Poi ho avuto un piccolo incidente e non l'ho più usato.
    CHIARA: In macchina. Niente motore... si sa... tale madre tale figlia. Meglio evitare.
  5. Come passavi il tuo tempo libero?
    GRAZIELLA: Durante le vacanze andavo dalla sarta. *pausa di riflessione* No, non mi piaceva. Ti confesso che avrei preferito il ricamo.
    PAOLA: Cazzeggiavo... *ops, si può dire?* con la mia migliore amica, fuori casa. Aspettavamo il carro dei gelati, giocavamo alla trinca, alla stella. E si, suonavamo i campanelli e scappavamo.
    CHIARA: Esco con gli amici, vedo un film, preparo articoli per il blog, stalkerizzo persone su fb. No, dai sto scherzando. Forse.
  6. Com'è cambiata la figura della donna nel tempo?
    GRAZIELLA: "Casa e chiesa". La donna non aveva ambizioni, se aveva già la terza media era qualcosa. Chi frequentava il magistrale? Era meglio della laurea!
    PAOLA: Era più emancipata. Le parole lavoro e donna potevano stare nella stessa frase. E poi aveva libero accesso all'università.
    CHIARA: Emancipata al massimo. Una donna può sfilare in passerella e nel contempo sognare una gran carriera. Essere direttrice di una grossa azienda o preside di una scuola. Forse è vero che ci sono troppe donne esibizioniste che calpestano la dignità delle altre, ma credo che siano sempre esistite. Mai fare di tutta l'erba un fascio!

    SALUTA I LETTORI!
    GRAZIELLA: "Tante cose fresche!"
    *No, non è un insulto. Sarebbe "Tante cose belle"
    PAOLA: Ricordi di un'adolescenza ormai lontana...
    CHIARA: Mamma.... devi salutare.
    PAOLA: AH.... HELLOHHH READERSSS!
    *Ho le mani nei capelli.*
Ringrazio i miei readers per aver dedicato parte del loro tempo nel leggere questa intervista, un po' in chiave comica. Visto che non ho potuto fare un video, ho preferito non tagliare le parti divertenti!
Ho potuto constatare in prima persona come le cose siano cambiate con il passare degli anni, partendo anche da quelle più banali. Ringrazio mia mamma e mia nonna per aver collaborato, ma soprattutto per le donne meravigliose che siete!
E voi? Avete parlato con vostra mamma o nonna? Come sono cambiate le cose? Volete aggiungere un altro aspetto? Lasciate qui sotto un commento!
Grazie anche alle altre blogger e allo splendido gruppo che siamo riuscite a creare per questo blog tour, in così poco tempo!
Baci, Chiara.

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