Hello readers! Continua la “living interview week” ed
oggi è il turno di Paola Costa! Con il suo romanzo “Puoi senitre la notte?”. È un
ragazzo veramente dolcissimo e sono sicura che farà strada. Vi lascio qui di seguito la trama: "Diciotto anni e con la testa sulle spalle, Stephen vive la sua vita giorno per giorno. Schiacciato tra la perdita della sua più cara amica e con la consapevolezza di essere fuori posto, in un mondo che sembra stargli stretto, Stephen cerca di sopravvivere senza sentire il peso dei suoi fallimenti gravargli sulle spalle. O almeno... A ventitrè anni, con una famiglia che sembra non conoscerlo più, tutto ciò che Kenneth vorrebbe è restare nascosto nel suo "armadio", lontano da qualsiasi sguardo. Bloccato in una vita che non vuole, con un lavoro incerto, Kenneth cerca di superare ogni giornata senza versare l'ultima goccia che potrebbe far inondare tutto il suo mondo. O almeno... Due ragazzi diversi, due realtà opposte. Un incontro esplosivo. Affronterai l'amore, o resterai nascosto dentro l'armadio?
1. Quando hai iniziato a scrivere il tuo romanzo?
Be', posso stupidamente affermare che
l'idea del mio romanzo è nata un paio d'anni fa, proprio in questo periodo in
cui le cose con il mio primo ragazzo non andavano affatto bene. Il giorno,
viaggiando in treno o sul pullman, fantasticavo su una dolce storia d'amore che
potesse essere reale e perfetta. La notte, riuscivo a sognarla vividamente,
così decisi di armarmi di carte e penna (o di tastiera) e di buttare giù le
prime bozze... Ed ora eccomi qua!
2. Due pregi e due difetti di Stephen.
Domanda curiosa, questa. Che posso dire,
i pregi di Stephen sono molti, ma se dovessi sceglierne due direi che uno è
sicuramente la sua bontà d'animo e la sua generosità, che lo hanno portato a
diventare un ragazzo affettuoso e leale ad amici e parenti. Un altro dei pregi
è, senza alcun dubbio, la sua grande maturità con la quale ha affrontato
problemi sia a scuola che in famiglia.
In quanto a difetti, Stephen è un
ragazzo chiuso, soprattutto per i problemi che ha avuto con i compagni e come
conseguenza alla morte di Edith. Inoltre, posso dire che è abbastanza ingenuo,
soprattutto nei rapporti sentimentali, dal momento che non ne ha mai avuto uno.
Tende a fidarsi facilmente di chiunque, anche di un tipo come Robert... E chi
ha letto, be', saprà la verità!
3. Quale insegnamento vorresti lasciare ai tuoi lettori con la tua storia?
Ai miei lettori dico sempre di essere sè
stessi, in ogni cosa. Di vestire come vogliono, di pensare come vogliono e di
non aver paura ad esporre il proprio pensiero. Siate controcorrente, siate
intelligenti, siate furbi e soprattutto siate veri e fedeli a voi stessi.
Abbiate il coraggio di affrontare la vita, le critiche, le offese e i
pettegolezzi a testa alta!
4. Due buoni motivi per leggere “Puoi sentire la notte”
Be', essendo autore del libro, dovrei
portare acqua al mio mulino e spingere le persone a comprare e parlare del mio
romanzo... Ma io non voglio questo. Il mio romanzo è leggero, breve e
coinvolgente (almeno spero), per cui se volete passare delle ore piacevoli e
sentirvi riempiti di un sentimento sincero, allora questo è il libro giusto. E
poi, diciamocelo, ho una cover fantastica! Come potete non comprarlo? *scherza*
5. Qual è il tuo rifugio per leggere un libro?
Parlando di rifugio, be'... Io leggo
praticamente ovunque, ma il posto che preferisco è il divano, davanti al camino
la notte. C'è silenzio, c'è calduccio, sono da solo e posso leggere in pace
ascoltando musica e isolandomi totalmente dal mondo.
6. Hai mai pensato di gettare la spugna durante la stesura del romanzo?
Lo avevo fatto, in realtà. Tra il
capitolo 10 e il capitolo 11 sono trascorsi parecchi mesi in cui non avevo più
voglia di scrivere, non sentivo di fare la cosa giusta e non sapevo proseguire
le vicende di Stephen e Kenneth. Alla fine, grazie all'aiuto di un paio di
serate con amici, sono riuscito a riprendere in mano il tutto per portarlo alla
pubblicazione.
7. Su un punteggio da 1 a 10 quanto ti rivedi nei protagonisti?
In Stephen, praticamente 7/8, mentre in
Kenneth soltanto 5/6... Lui è il ragazzo che avrei sempre voluto, quindi non ho
messo molto di me!
8. Quali sono gli ingredienti per una buona storia?
Il giusto equilibrio tra introspezione e
azione, con dialoghi e riflessioni accurate; un'ottima attinenza alla realtà,
senza andare troppo sull'impossibile e il surreale; personaggi reali, senza descrivere uomini muscolosi e impossibili da
gestire, anche perché i lettori preferiscono rispecchiarsi in un personaggio e
vedersi portati su carta, per avere un ruolo anche loro; un'ottima trama,
chiaramente, senza usare troppi cliché (anche se a volte sono necessari) e
infine un world building ragionato e ben dettagliato.
9. Se dovessi rappresentare con un libro i protagonisti quale sceglieresti?
Stephen è sicuramente: "Il Mago di
Oz", perché ha quella spensieratezza e dolcezza tipica di un libro per
bambini, con una dose di semplicità e ingenuità;
Kenneth è senza alcun dubbio: "Gita al Faro", perché in lui si ha un'alternanza di momenti di luce e di buio, che lo portano ad una crescita ed un cambiamento che riuscirà a salvarlo e insegnargli a vivere davvero.
Kenneth è senza alcun dubbio: "Gita al Faro", perché in lui si ha un'alternanza di momenti di luce e di buio, che lo portano ad una crescita ed un cambiamento che riuscirà a salvarlo e insegnargli a vivere davvero.
10. Cosa rappresenta per
te il mondo della scrittura? Raccontaci un po’ di Paolo.
Per me la scrittura è
il modo perfetto di staccare dal mondo e dalla vita di ogni giorno, per entrare
nei propri pensieri e nelle proprie fantasie, rendendoli reali e trasmettendoli
agli altri. È un lavoro eccellente per chi, come me, ci tiene a far stare bene
le persone e regalare sempre nuove emozioni e nuove sensazioni... E chissà,
magari a farle commuovere con un sorriso!
RINGRAZIO TANTISSIMO L'AUTORE PER LA SUA DIPONIBILITA', SONO CURIOSISSIMA DI VEDERE I SUOI PROSSIMI LAVORI!
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