Buona domenica readers! Oggi vi propongo un’intervista speciale fatta a Ginevra Tomas, autrice de “Il volo dei Gabbiani”. Premetto che è stato grazie a lei che ho aperto il blog, i suoi consigli e il suo incitamento mi è stato di grande forza, quindi con grandissimo piacere vi lascio leggere la nostra chiacchierata.
Ps. Vi consiglio vivamente di leggere il libro, una storia emozionante, appassionante, ricca di sentimento, scritta con notevole abilità! Vi anticipo già che mi rispecchio nella decima domanda. “Scrivere è il mio rifugio e la mia salvezza.



1.      Quando hai deciso di mettere su carta tutti i tuoi pensieri?

Coltivo da sempre il sogno di scrivere. Pur essendo già impegnata su vari fronti, sia professionale che famigliare, nel settembre 2013 è scattato qualcosa e ho deciso di provarci. Ho dedicato un mese a immaginare la storia e i personaggi. Sembrava fossero già lì, nella mia mente, pronti a essere fissati sulla carta. Per giorni ho continuato a prendere appunti. Mi capitava di visualizzare le situazioni o alcuni particolari nei momenti più diversi. Ho continuato a produrre note fino a riempire alcune pagine che in seguito sono diventate la base del romanzo. In realtà questi “attacchi di creatività” hanno continuato ad accompagnarmi anche durante la stesura. E’ difficile spiegarlo, ma è come se gli avvenimenti mi venissero suggeriti dai personaggi stessi, più simili a dei ricordi che a delle idee.

2.      All’inizio avevi dei dubbi circa la differenza di età fra i protagonisti? Che in un certo senso questo fattore potesse essere frainteso?

Non ho mai pensato di dare a questo elementoun’accezione scabrosa. L’età di Luca doveva contribuire a delinearne il profilo maturo e rispettoso. Mi sono resa conto solo in seguito che una premessa di questo tipo può essere fraintesa, non tanto in quanto Luca è maggiore di Lucia di sette anni ma soprattutto perché la protagonista all’inizio del romanzo è minorenne. In realtà non c’è nulla d’immorale nel rapporto tra Luca e Lucia e la loro storia diventa tale solo alcuni anni dopo il loro primo incontro, quando lei ha già diciannove anni. Chi lo ha letto può confermarlo.

3.      Ritieni che tu, Ginevra, abbia delle caratteristiche in comune a quelle di Lucia?

Non mi identifico nella protagonista come in nessuno degli altri personaggi sebbene ognuno di loro racconti qualcosa di me, del mio pensiero e dei miei valori. Ci tengo a chiarirlo perché spesso si tende a credere che per gli autori, soprattutto esordienti, sia più semplice rifarsi a contenuti autobiografici. Sono una persona piuttosto riservata per questo non renderei mai pubblici dettagli sulla mia privata. In ogni caso se penso a Lucia e mi confronto con lei direi che abbiamo in comune la stessa tendenza all’ottimismo e alla positività.

4.      Due difetti e due pregi di Luca.

Luca è un ragazzo di sani principi, serio, impegnato, rispettoso e responsabile. E questi sono solo alcuni dei suoi pregi. E’ un personaggio da amare e a cui ispirarsi. L’unica caratteristica che potrebbe essere considerata un difetto è la sua riservatezza. Infatti, sebbene contribuisca ad aumentarne il fascino, talvolta lo fa apparire freddo o distante. 

5.      Lucia ha un passato doloroso. Come avresti reagito se ti fossi trovata, malauguratamente, nei suoi panni?

Ho sentito il suo dolore e la sua pena nonostante non abbia vissuto le esperienze che ho descritto. Attraverso una sorta di connessione empatica riesco a immedesimarmi nelle situazioni che immagino e a descrivere le emozioni che avverto, ma non posso sapere come sarebbe stato se mi fossi trovata al suo posto.

6.      Quali emozioni ti piacerebbero che arrivassero ai tuoi lettori terminata la lettura del tuo romanzo?

Mi piace pensare che il romanzo sia in grado di trasmettere le stesse emozioni che ho provato io scrivendolo, che la narrazione possa accompagnare i lettori attraverso le vicende che coinvolgono i vari personaggi affinché provino ciò che sentono loro: gioia, amore ma anche dolore e pena. E’ questo ciò che, a mio parere, dovrebbe fare un buon libro.

7.      Tre buone ragioni per leggere “Il volo dei Gabbiani”.

“Il volo dei Gabbiani” è un romanzo che celebra l’amore in tutte le sue forme. E’ una storia ricca di sentimenti che parla di passione, amicizia, affetti profondi e legami famigliari autentici, ideale per chi nei libri cerca soprattutto emozioni.
Credo, inoltre, che ognuno vi possa trovare un parte della propria storia personale, sensazioni in qualche caso sepolte in un passato ormai lontano, in altri ancora vive e attuali.
E’ indicato tanto per i giovani quanto per persone più mature, in grado di coinvolgere entrambi e di offrire spunti interessanti agli uni e alle altre.
I personaggi, rappresentativi di tre diverse generazioni, sono persone comuni nelle quali è facile identificarsi. Le loro esperienze, i drammi, i sentimenti sono descritti in modo realistico allo scopo di creare la stessa empatia che ho provato io immaginando le loro storie.
Se ci sono riuscita lo giudicheranno i lettori.

8.      Domanda un po’ sul personale … Ti è mai capitato di innamorarti di un ragazzo di almeno 6-7 anni più grande di te?

Sono sincera, non mi è mai capitato. Se mi fosse successo non avrei difficoltà ad ammetterlo perché lo credo possibile, soprattutto durante l’adolescenza quando i ragazzi più grandi esercitano un fascino particolare proprio in quanto tali. E’ proprio questo il presupposto intorno al quale ho deciso di sviluppare la storia.

9.      Descrivici cosa hai provato quando ti è stato comunicato che “Il volo dei Gabbiani” sarebbe stato pubblicato.

Per spiegarti ciò che ho provato quando ho saputo che il romanzo sarebbe stato pubblicato devo prima raccontarti com’è successo. Nel giugno 2015, dopo averlo terminato, mi sono chiesta cosa fare. Non avevo ancora rivelato a nessuno della mia passione né tantomeno che avevo scritto un libro, salvo ai miei famigliari. L’estate era alle porte così ho deciso di condividere la notizia con gli amici del mare, una compagnia molto affiatata. Ognuno di loro mi ha sostenuta e incoraggiata. In particolare Daniela, avvocato di successo di Montichiari, si è proposta di aiutarmi a pubblicarlo. Esattamente quattro mesi dopo, a inizio gennaio 2016, ho incontrato per la prima volta il mio editore, Vittorio Zanetto, dopo che lei gli aveva proposto di valutare l’opera. A maggio il romanzo è stato pubblicato.
E’ difficile descrivere cosa si prova quando ciò che hai sempre considerato un sogno irrealizzabile diventa realtà in modo così inaspettato. Ho provato un grande gioia e altrettanta incredulità. Ed è stato solo l’inizio. Oggi continuo a emozionarmi grazie ai lettori, ogni volta che scopro cosa ognuno di loro pensa.

10.  Cosa rappresenta per te scrivere? Raccontaci un po’ di Ginevra.

La scrittura è stata una scoperta incredibile. Quando ho iniziato non avevo idea di quanto mi avrebbe coinvolto. Per chi non lo sapesse Ginevra Tomas è uno pseudonimo che ho scelto di utilizzare per identificare la parte di me che ama perdersi tra le righe. Ginevra non era consapevole di esistere fino al giorno in cui ha deciso di provare a realizzare il suo sogno. Il percorso è stato lungo e impegnativo appesantito da sconforto e frustrazione, spesso auto inflitta. In alcuni momenti ho pensato di pretendere troppo da me stessa, che non sarei mai arrivata a produrre un lavoro di qualità. Nonostante questo, il tempo che trascorrevo scrivendo e quello che spendevo immaginando lo svolgersi delle vicende erano, e lo sono tuttora, piacevoli e appaganti. Per questo non mi sono arresa. Perché la verità è che scrivo soprattutto per me e per il mio benessere.Scrivere mi dà un profondo senso di libertà. Mi permette di accedere a una dimensione esclusiva che nasce dal pensiero, esiste solo nell’immaginazione ma, attraverso le parole, acquisiste spessore e concretezza. Scrivere è il mio rifugio e la mia salvezza.

Ringrazio Ginevra per la sua disponibilità, date un’occhiata al suo profilo!


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