INTERVISTA AD EMILY PIGOZZI - LA PERFETTA MELODIA DEL CUORE



In occasione dell’uscita de LA PERFETTA MELODIA DEL CUORE, il prequel di “La trama dei sogni”, io e l’autrice, Emily Pigozzi, abbiamo fatto due chiacchiere a proposito! 

Abbiamo parlato di come è nata la sua idea, di paure e consigli da dare ad una protagonista forse un po’ insicura.





Rossana ha ventidue anni e vive a Milano, dove si è trasferita per scappare dal piccolo paesino dove è nata e dai ricordi che le vanno stretti. Disillusa, ha scelto la quotidianità inquadrata e monotona del lavoro in un call center, senza scossoni, quasi noiosa, per passare inosservata. Nell'attesa che arrivi il momento di prendere in mano la sua vita, per la prima volta. Ben diverse sono le giornate di Sebastian, affascinante pianista, tra i giovani musicisti più famosi al mondo: scorrono inesorabili tra interviste alla stampa e concerti in giro per l'Europa, in compagnia della sedia a rotelle su cui è costretto. Le note che compone sono il grido disperato contro quel destino che è stato troppo crudele con lui. Sempre in viaggio, la sola casa che abbia mai chiamato tale è Vienna, la città dei suoi antenati. È qui che uno splendido quadro, il ritratto di Rosa, lo riporta indietro nel tempo, a quando lottare per il vero amore era l'unica cosa che contava davvero.
1.     La perfetta melodia del cuore è il prequel del romanzo “La trama dei sogni”: Vuoi spiegarci brevemente com’è nata la storia?
Ciao Chiara! La storia de “La trama dei sogni”, e di conseguenza de “La perfetta melodia del cuore”, si muove su due piani temporali, anche per come è entrata nella mia vita. La storia di Rosa e Franz, che conosceremo nel romanzo, era nella mia testa e nel mio cuore da tanto tempo, con un po’ di varianti. Volevo raccontare l’amore di due ragazzi su di un mondo in bilico, sconvolto dalla guerra, così giovani e pieni di vita, sperduti nel vedere i loro sogni travolti dal conflitto, con il crollo dell’impero asburgico a fare da sfondo. A quella storia, che avevo voglia di scrivere da tempo, si è affiancata quasi a sorpresa l’avventura di questi due ragazzi dei giorni nostri. Rossana e Sebastian sono stati una magnifica sorpresa, e io non ho potuto che scrivere e innamorarmi di loro. Ovviamente tra le due storie è nato un collegamento speciale, che le ha completate e rese ancor più vive nel mio cuore. 

2. Rossana ha ventidue anni e vive a Milano, dove si è trasferita per scappare dal piccolo paesino dove è nata e dai ricordi che le vanno stretti. C’è qualcosa di autobiografico nella protagonista? In una scala da 1 a 5 in quanto ti rivedi in lei e perché?
Allora, diciamo che non si dovrebbe fare… ogni autore, man mano che cresce come scrittore, dovrebbe lasciare dietro l’istinto di parlare di sé nei suoi romanzi, per costruire personaggi tutti nuovi. Ma con Rossana è successa una cosa strana. Quando ho iniziato a scrivere il romanzo, avevo molto chiara la storia ambientata nel passato, ma meno quella del presente. Avevo in mente i personaggi, soprattutto Sebastian, ma ho lasciato che fossero letteralmente loro a prendere parola, a esprimersi durante la stesura. Man mano che proseguivo, ho notato che le loro parole, i dialoghi, fluivano. E Rossana… Rossana aveva tanto di me, innegabilmente. Una me ventiduenne, maggiormente piena di problemi e alla ricerca di un sogno, ma anche del coraggio per essere se stessa e affrontare il futuro. Per la nostra scala diciamo un bel tre, forse tre e mezzo! 


3. Sebastian è un pianista che vive le sue giornate costretto su una sedia rotelle, ma non per questo rinuncia ai suoi sogni. Quanto è stato difficile per te (a livello emotivo e pratico) raccontare la sua vita ricca di limitazioni?
È stato difficile e molto emozionante. Ho letto moltissimo sulla disabilità e la musica, una grande fonte di ispirazione per me è stato il maestro Ezio Bosso, che purtroppo è scomparso proprio poche settimane fa. Ho guardato foto, filmati, ascoltato musica per entrare nella sua testa… mi sono spesso trovata ad arricchire Sebastian di dettagli che leggevo, pian piano, cercando però di lasciare al personaggio una sua leggerezza. Sebastian vuole mostrarsi duro e disilluso, ha paura, ma dentro di lui c’è molta forza e la bellezza che cerca di mettere nella musica, fino a farne la sua unica ragione di vita. È molto giovane, ma ciò che ha vissuto lo ha reso più maturo, incerto sul suo futuro. Lui vuole amare e vuole sognare, ma è come se non sapesse più come farlo. Quello che succede, succede perché è lui a volerlo. Completamente. Sebastian è il cuore del romanzo. 


4. Se potessi dare un consiglio a Rossana cosa le diresti?
Non posso svelare troppo, ma le direi senza dubbio di credere in se stessa. Di non mollare, perché è stata forte e molto più brava di quanto possa pensare. L’amore senza condizioni è la sua ricompensa. 


5. Quale messaggio vorresti che lanciasse il personaggio di Sebastian?
Guardo con molto rispetto alla disabilità. E forse non sono degna di lanciare un messaggio in merito. In senso più ampio, vorrei che Sebastian aprisse il cuore di chi non ha il coraggio di sognare, e si chiude in barriere immaginarie più che reali. Non possiamo fare tutto, nessuno di noi può, ma possiamo fare molto. E soprattutto provarci.


6. E visto che nel romanzo si parla di musica… convincici, con la frase di una canzone, a leggere il tuo romanzo!
La musica è parte integrante del romanzo! Tra valzer di Strauss, di grandi compositori e anche di cantautori, perché Rossana ha una buffa mania tutta speciale, quella della musica italiana degli anni ottanta, un vero antidepressivo per lei, e nel romanzo scoprirete perché. Per quanto mi riguarda, scelgo una delle mie frasi di canzoni preferite, da un brano di Roberto Vecchioni che mi accompagna fin da quando ero bambina: “Niente ha più realtà del sogno.”  


Per chi ama sognare, e vuole vivere un’avventura a ritmo di musica… e della forza dell’amore! 


#qotd avete già letto qualche romanzo di questa autrice? Sono curiosa di saperlo, vi spulcio nei commenti!

Io non vedo l'ora di leggere LA TRAMA DEI SOGNI *-*

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