PRESENTAZIONE DEL MIO ROMANZO "NON GIURARE SULLA LUNA" presso l'Istituto Manzoni di Priolo



Ieri sono stata ospite all’Istituto Manzoni di Priolo e possiamo aggiungerlo alla lista delle cose più strane che mi siano successe nel 2018. Ora è già tanto che una casa editrice pubblicasse il mio libro, ma di qui a fare un tour nelle scuole per parlare della mia storia, del bullismo e del blog… beh, non ci avrei mai scommesso!

A parte un po’ di ansietta iniziale e il fatto di dover parlare con un microfono a circa 150 ragazzi, per il resto è andato tutto alla grande! I ragazzi erano super attenti e partecipi (cosa che mi ha colpito perché io in terza media avrei solo fatto casino :’) bulla inside) ed erano anche emozionati.
Sono stata me stessa (ho anche confessato loro che sono cicciona e troppo pigra per iscrivermi in palestra e che corrompevo il mio istruttore di nuoto con le merendine per fare meno vasche anche se poi me ne faceva fare il doppio) ho tentato di far capire loro due cose importanti. Inseguire i propri sogni nonostante tutto e tutti, credendo sempre in loro stessi, ed essere delle persone migliori non emarginando il prossimo.


A fine di tutta questa paternale ho pensato “vabbè, adesso qualcuno compra il libro e poi scappano in classe”. È successo l’opposto. Sono stata inondata e mi sono presa i miei 5 minuti di gloria perché diciamocelo quando me ricapita che qualcuno mi dica di fargli una dedica sulla cover del cellulare o sul diario o una foto? Insomma, visto che si era creato del caos i ragazzi sono ritornati in classi e ho passato un’ora e mezza a girare per le aule e andarli a trovare uno per uno anche dopo il suono della campanella. Perché se mi conoscete almeno un po’ non li avrei lasciati senza un saluto, ci tenevo troppo.
Ieri ho capito una cosa. Non importa quanto sei conosciuta nel mondo dell’editoria, non importa il numero di followers o chi ti dice che nella vita non farai nulla. Quei ragazzi (che erano poi anche la mia prima scolaresca) mi hanno fatta sentire speciale per qualche ora, come se tutto il lavoro che ho fatto alla fine avesse un senso. Ma questo è solo un punto di partenza per migliorarmi e fare altre cose bellissime.

I loro sorrisi e il loro entusiasmo mi hanno fatto capire che forse qualcosa di buono l’ho fatta anche io e se oggi mi guardo allo specchio non vedo più la Chiara insicura e spenta di qualche anno fa, ma vedo solo una persona felice che inspiegabilmente e sorprendentemente sta riuscendo a realizzare i suoi piccoli sogni.
Grazie a Paola e Stefania che hanno reso possibile tutto questo e ai ragazzi per avermi fatto capire che questo è solo un inizio di tantissime altre cose belle.