BLOGTOUR "CHI HA UCCISO MIA SORELLA" focus omicidi e rapimenti


Buongiorno readers! In occasione dell'uscita di CHI HA UCCISO MIA SORELLA, thriller edito da Newton Compton, firmato da Julia Heaberlin (autrice del bestseller GLI OCCHI NERI DI SUSAN) io e altre tre booksblogger ospiteremo nei nostri angoli sul web un BLOGTOUR ricco di adrenalina. Curiosi di saperne di più su questo grande thriller?



Chi ha ucciso mia sorella

Julia Heaberlin

Editore: Newton Compton
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 27 settembre 2018
Pagine: 384 p., Rilegato
Prezzo: 10.20€



Ha pianificato questo momento da quando aveva solo dieci anni. Ossessivamente, metodicamente, ha previsto ogni dettaglio, si è immaginata ogni possibile scenario. Adesso è quasi certa che l'uomo che ha rapito e ucciso sua sorella sia seduto sul sedile del passeggero proprio accanto a lei. Carl Louis Feldman è un fotografo e sostiene di non avere alcun legame con la serie di omicidi avvenuti in Texas molti anni prima, ma una scatola di vecchie fotografie fa sospettare il contrario. Determinata a scoprire la verità, la ragazza l'ha convinto a seguirla in un viaggio di dieci giorni, loro due soli. Chi è davvero Carl Louis Feldman? Ha veramente ucciso sua sorella? È un impostore o un uomo dal cuore spezzato? Un artista o un pazzo? O, magari, a essere pazza è la ragazza seduta al posto di guida...









Nata in Texas, è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande film. Chi ha ucciso mia sorella è il secondo libro pubblicato dalla Newton Compton. Vive a Dallas. Per maggiori informazioni, visitate il sito juliaheaberlin.com.







Caratteristica che accomuna tutti i grandi thriller, oltre la suspance e un intreccio studiato a tavolino con uno stile incalzante, è il fattore mistero. Un evento imprevedibile e sconvolgente che caratterizza la narrazione ed occupa tutta la scena. In questo caso parliamo principalmente di omicidi e rapimenti.

I thriller si fondono comunque spesso con il giallo inteso come romanzo enigma in senso lato, ma possono esserci differenze
sostanziali nella trama. In un thriller, il protagonista deve spesso fermare i piani criminali dell'antagonista e i crimini sono normalmente compiuti su larga scala: omicidi seriali o di massa, atti di terrorismo oppure rovesciamenti di governi. Il 
pericolo e gli scontri più o meno violenti sono spesso elementi 
fondamentali della trama. Mentre nel giallo classico il climax viene di solito raggiunto quando il mistero viene risolto, nei thriller viene raggiunto quando il protagonista, alla fine, riesce a battere l'antagonista, salvando la vita a sé stesso e molto frequentemente anche ad altri personaggi. Così il termine thriller d'azione è sinonimo di giallo d'azione, entrambi caratterizzati da un'atmosfera di forte tensione dove le spirali ascendenti del climax sono presenti dall'inizio della storia. Si contrappongono al giallo psicologico che si distingue invece per l'indagine introspettiva nei sotterranei della psiche in luogo dell'azione. Differenze sono anche riscontrabili  nella scrittura, più nervosa e serrata nel thriller o nel giallo d'azione, più elaborata nel giallo psicologico.


In particolare, poi, nel thriller psicologico si va a "sfruttare" il fatto rapimento e come questo evento incide sulla vita dei famigliari della vittima. 
Combinando questi due termini, la definizione cambia in una narrativa che vede i personaggi esposti a rischi a livello mentale
 piuttosto che a livello fisico. I personaggi non fanno più 
affidamento sulla forza fisica per sconfiggere i loro nemici brutali  (il che succede spesso nei thriller d'azione), ma piuttosto si affidano alle loro risorse mentali, sia che si debba lottare con un avversario formidabile sia che si debba lottare per l'equilibrio nella stessa mente del personaggio.

Quanto agli omicidi, invece, molti di questi hanno ispirato la stesura di famosissimi romanzi. Insomma gli autori si sono basati su storie tristemente accadute, modellate poi a loro piacimento. 
Da Peter Robinson, l’assassino cui si è ispirato Edgar Allan Poe per ‘Il cuore rivelatore’, a Charles Schmid, il serial killer che Joyce Carol Oates ha preso a modello per scrivere “Storie americane”.
La classifica dei moventi per un omicidio: denaro, sesso, vendetta, odio. Ma il più pericoloso - per P.D. James - è l'amore. In generale, il colpevole non è mai il maggiordomo.



Se volete recuperare le tappe delle mie colleghe qui sotto vi lascio il banner! Noi ci vediamo il 27 per la recensione!